Quando decidiamo di aprire un sito internet ci sono due cose da fare subito:
- scegliere il nome a dominio
- trovare un servizio che offra lo spazio per ospitare il sito.
Ci sono molte aziende che operano nel settore hosting e che offrono piani di web hosting che affittano lo spazio a chi vuole pubblicare il proprio sito su internet.
Ognuna di queste offre diversi pacchetti suddivisi in base alle diverse esigenze e tipologie di cliente, in modo che ognuno abbia quello che gli serve effettivamente. La differenza sostanziale fra tutte queste aziende, dando per scontato che offrono quasi tutte un servizio di qualità è dato dall’assistenza clienti. Sopratutto per chi è alle prime armi è indispensabile poter contare in tempi brevi su un supporto tecnico per la risoluzione di piccoli o grandi problemi con il proprio sito.
La vasta offerta anche di hosting low-cost degli ultimi anni ha ridotto notevolmente il ricorso all’uso di hosting gratuiti che comunque ci sono ancora e possono contare su un largo numero di utilizzatori. Vediamo di capire quando si può usare un hosting gratuito e quando invece sarà necessario puntare su uno a pagamento.
Hosting gratuito
In generale possiamo dire che l’hosting gratuito si addice maggiormente ai neofiti di internet che vogliono provare ad avere un sito web sul quale prendere confidenza con la gestione.
Solitamente un hosting gratuito dispone di uno spazio limitato per ospitare i file del sito ed una banda limitata che riguarda la quantità di visitatori che visitano il sito mensilmente. In caso di eventuali problemi per cui è utile l’assistenza telefonica e un supporto tecnico, anche via mail, è difficile risolvere la situazione. Questo tipo di servizio è invece offerto dall’hosting a pagamento.
Diventa problematico lavorare con un servizio di questo tipo perché ci sono delle limitazioni. Inoltre non si è padroni del proprio sito, cosa che inizialmente non avvertirete nemmeno. Però quando inizierete a porvi il problema di migliorare il posizionamento del vostro sito sui motori di ricerca vi accorgerete che non sarà possibile effettuare alcune operazioni. A quel punto vi sentirete ingabbiati e avrete voglia di trasferire il sito su un servizio a pagamento. Però dovete sapere che non si tratta di una cosa immediata.
Trasferimento
Se si sceglie successivamente di passare da un hosting gratuito ad un servizio a pagamento dovrete compiere operazioni un po’ complicate per i non addetti ai lavori, per non perdere tutta l’autorevolezza che il sito ha guadagnato fino a quel momento. Non esiste un reindirizzamento automatico delle pagine dal vecchio al nuovo sito, per cui per i motori di ricerca si tratterebbe a tutti gli effetti di valutare un sito nuovo.
Per trasferire l’autorevolezza del vecchio sito verso il nuovo sarà necessario creare sul vecchio dominio (che quindi dovrete mantenere) dei redirect 301. Se non sapete di cosa si tratta vi consiglio di leggere questa guida https://www.mrwebmaster.it/web-marketing/redirect-301-guida-definitiva_12059.html. Se le pagine sono parecchie ci sarà un bel lavoro da fare perché va scritta una formula per ciascuna pagina.
Scelta del dominio
Difficilmente è possibile scegliere il nome a dominio di un sito web ospitato su un hosting gratuito. Solitamente la prima parte può essere personalizzata ma conterrà anche il nome del servizio di hosting. Questo può andar bene per il proprio blog personale dove si raccolgono i propri pensieri ma non ispirerebbe grande fiducia se si trattasse del sito di un professionista. Importante dunque valutare bene anche questo fattore prima di affidarsi ad un hosting gratuito.
E’ chiaro che tra i due tipi di servizi ci sono differenze abissali. Prima di buttarsi ad occhi chiusi sul servizio gratuito è bene calcolare se il risparmio sia davvero una scelta vantaggiosa nel lungo termine. Per questo è fondamentale capire il tipo di uso che si vuole fare del sito e soprattutto come si desidera che l’utente percepisca il sito web.
Quando scegliere un hosting gratuito
Il servizio di web hosting gratuito è indicato per chi apre un blog per la prima volta ed è quasi sicuro che non si svilupperà in qualcosa che poi avrà bisogno di passare ad un livello più professionale. Non prevede il pagamento di alcun canone e si configura molto facilmente.
Hosting a pagamento
Se pensate che ci siano possibilità di passare a qualcosa di più professionale, sarebbe meglio cominciare subito da un servizio a pagamento, anche perché ci sono molti hosting che offrono piani condivisi che costano anche poche decine di euro all’anno. In questo modo, qualora il sito dovesse crescere esponenzialmente non dovrete cambiare hosting, ma semplicemente fare un upgrade con lo stesso provider.
Dovrete passare ad un piano hosting successivo che evidentemente vedrà sparite eventuali limitazioni di banda, aumentato lo spazio a disposizione e tanto altro ancora. Potete vedere bene queste differenze guardando i piani offerti in questa pagina https://securityhost.it/cart.php, dove si passa dal piano basic a soli 14 euro, a quelli standard, avanzato e hosting SEO.
Conclusioni
Piuttosto che iniziare con un hosting gratuito e poi nel caso vogliate qualcosa di più professionale ed in autonomia, sobbarcarvi di centinaia di redirect 301 dal vecchio al nuovo dominio, meglio partire con il piano low cost di un hosting web e se ne aveste bisogno fare dei semplici upgrade.