Anche l’acquisto di una seconda casa presuppone la sottoscrizione di un rogito in presenza del notaio di fiducia. Comprare un immobile, soprattutto se non destinato a fissa dimora, comporta una serie di spese notarili e di oneri fiscali davvero considerevoli. Per questo che prima di compiere tale passo sarebbe opportuno prendere tutte le informazioni del caso. Noi le abbiamo riunite nelle righe che seguono.
Tasse acquisto seconda casa
Le tasse d’acquisto per la seconda casa altro non sono che dei contributi che chi acquista un secondo immobile dovrà versare nelle casse dello Stato. Rientrano nella categoria l’imposta di registro e le cosiddette imposte fisse. Nel primo caso si ha un tributo di importo variabile pari al 9% del valore di mercato attribuito all’edificio in questione, ma il cui tetto massimo non superi i 1000 euro. Nel secondo invece rientrano le imposte ipotecarie e catastali il cui ammontare raggiunge a priori quota 100 euro. Quanto sinora affermato però si applica soltanto al caso delle abitazioni acquistate in sede di asta giudiziaria o per mezzo di intermediari immobiliari.
Quando la compravendita avviene tramite accordo stipulato con un’impresa edile invece le tasse non prevedono l’aggiunta di IVA e ciascuna delle su menzionate imposte avrà un valore prestabilito pari a 200 euro. Ulteriore cavillo: se l’abitazione che si decide di acquistare è una casa popolare, chi vende può però includere nel prezzo anche l’IVA a patto che lo stabile non sia stato eretto più di 5 anni addietro. Inoltre gli edifici avranno costo ivabile se adibiti ad alloggi sociali. L’aliquota relativa all’IVA infine potrà subire dei ritocchi in funzione della categoria catastale di riferimento a cui appartiene l’immobile.
A corollario di queste informazioni torna inoltre utile specificare che, a differenza di quanto è accaduto quando si è deciso di comprare la prima casa, stavolta la legge non consente alcun tipo di detrazione sulle spese sostenute né per quanto riguarda la sottoscrizione di un mutuo, né relativamente ai costi notarili, né tantomeno in relazione ad altri oneri sopportati. Ulteriore precisazione: quando chi acquista la seconda casa è un privato non è mai possibile che questi recuperi l’IVA versata: non esistono in tal senso né sgravi né agevolazioni di sorta. Tali vantaggi invece sono di norma riservati alle imprese acquirenti.
Si precisa infine che tutti gli atti regolarmente tassabili con imposta di registro proporzionale, così come la documentazione da produrre per gli uffici del catasto, sono esenti da ulteriori tassazioni quali, ad esempio, le imposte di bollo.
Quando pagare le tasse
Le tasse relative all’acquisto della seconda casa vanno pagate in tempi ultrarapidi, praticamente alla sottoscrizione del rogito. Non a caso sarà proprio il notaio a riscuotere il versamento. Prima di rivolgervi ad un notaio potrete chiedere dei preventivi, circoscrivendo la ricerca anche alla sola vostra provincia sul sito www.egregionotaio.it. L’onorario di questo professionista dipenderà dal tariffario personale, ma anche dal prestigio dell’immobile acquistato. Il compenso, salvo diversi accordi, sarà versato di prassi dall’acquirente.
Anche quando la seconda casa rimanesse sfitta o comunque non abitata, sarà necessario pagare delle tasse per servizi. Unica scappatoia possibile in tal senso è dimostrare agli organi competenti che l’abitazione sia totalmente in disuso quindi priva di mobili, di suppellettili o di allacciamenti alle utenze. Ammesso anche che tramite questo espediente ci si possa sottrarre al pagamento di qualche imposta, in ogni caso l’immobile sarà soggetto a tassazione TARI.